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Le intenzioni del legislatore, come sempre, erano buone. Ma se legiferare è facile, è amministrare che è difficile. Così la storia dell’ Ambito sociale B5, che raduna 22 comuni del Tammaro, è una tipica storia di cattiva gestione, clientelismo a go go, vendette e ripicche politiche. E’ una di quelle storie che ci spiegano perché il Sud resta indietro.
Eppure gli ambiti territoriali sociali nacquero per rappresentare il livello locale delle politiche sociali, cioè la Regione mette i soldi (milioni di euro alla struttura sovra-comunale) per pianificare e programmare i servizi sociali di un pool di Comuni. Insomma, uno strumento che dovrebbe fornire assistenza alle categorie sociali più fragili, anziani, portatori di disabilità, minori, famiglie in disagio economico, ma che troppo spesso diventa ostaggio di partiti o amministratori che giocano al tiro alla fune con il destino degli ultimi della società.
La guerra che si sta consumando sull’ambito sociale del Tammaro rischia di far saltare tutto, servizi e assistenza compresa. La Regione sarebbe intenzionata a commissariare la struttura, una decisione che sarebbe l’ennesima sconfitta della politica. L’ambito ha accumulato negli anni milioni di debiti, per via di gestioni dissennate di cui nessuno risponde. Ma è il cambio di governance al Comune di Morcone che ha fatto saltare gli equilibri politici mettendo a rischio la tenuta stessa dell’ambito.
La scorsa settimana, il sindaco di Foiano Valfortore, Giuseppe Ruggiero, dirigente e consigliere provinciale del Pd, non ha approvato la convenzione e ha dovuto incassare la sospensione dei servizi da parte dell’ambito (passo, per giunta, obbligato visto che il comune si è autoescluso dall’ambito non aderendovi)
Ruggiero ha accusato l’attuale amministrazione comunale di Morcone di non essere all’altezza di svolgere il ruolo di capofila, ha anche, per la prima volta, parlato della gravità della situazione finanziaria del Consorzio:
“Un Ambito B5 che rischia seriamente di crollare sotto una marea di debiti frutto di decine di contenziosi che nel corso degli anni si sono susseguiti e che hanno generato enormi richieste risarcitorie – ha denunciato pubblicamente Ruggiero – accompagnate da importanti somme per remunerare gli incarichi legali ai quali diversi Comuni non contribuiscono nella liquidazione. A questa paradossale situazione sommiamo le quote di compartecipazione che molti Comuni non versano, alcuni dei quali presto entreranno persino in predissesto. Eppure il Comune di Morcone invece di prendere provvedimenti innanzi a questa situazione insostenibile e che rischia di danneggiare tutti i comuni dell’Ambito, emana inutili sanzioni sospendendo i servizi al solo Comune di Foiano di Val Fortore, certamente uno dei pochi Comuni ad avere i conti in ordine rispetto al Comune capofila e reo di non aver sottoscritto il rinnovo della convenzione che disciplina i rapporti dell’ambito“.
Se questo è vero, è vero altresì che il sindaco di Foiano Valfortore siede da anni nel coordinamento dell’Ambito, era, quindi, dagli stessi anni a conoscenza della massa debitoria dell’Ambito e della sua origine. Con il cambio di governance al Comune capofila, non più guidato dal pd Costantino Fortunato, gli animi, però, si sono esacerbati, si è acuito il desiderio di vendetta, e a Ruggiero sarà tornata la memoria e si sarà impennata pure il coraggio della denuncia. La strategia messa in campo dal sindaco di Foiano è di facile intuizione: far saltare l’Ambito, destinandolo al Commissariamento, con la mancata approvazione della convezione da parte del suo comune.
Paradossalmente, il comune più piccolo dell’Ambito B5 (Foiano) tiene in ostaggio le politiche sociale di ben 21 comuni. Uno scontro politico che si consuma sulla pelle delle categorie più fragili della società.
fonte sanniopage.com
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