Il presente avviso è diramato in costanza della situazione emergenziale dovuta alla diffusione del virus …
Con l’augurio, in futuro, di parlare d’altro, e soprattutto, a viva voce con i nostri cittadini, sento l’obbligo morale di rispondere alle dichiarazioni dell’assessore Toni Paternostro che, in verità, sono prive di qualsivoglia fondamento e soprattutto di buon senso.
Nelle due note di ringraziamento rivolte al mio amico, Presidente Di Maria, non è stata neanche menzionata l’attuale amministrazione, forse l’assessore non ha letto gli articoli con la dovuta attenzione. Ho lavorato con lui per anni, ed oggi come ieri, ci lega un sincero sentimento di amicizia e stima reciproca, che tra persone perbene, prescinde da qualsiasi compagine politica.
Da oltre dieci anni il mio operato è stato rispettoso nei confronti di tutto e tutti ed anche in questa occasione, quindi, mi distaccherò dallo stile costantemente offensivo ed inappropriato per un assessore che rappresenta un’intera Comunità. Non è mia abitudine autocelebrarmi, né criticare o denunciare l’operato degli altri, ma certamente se ci fosse stata maggiore operosità, non sarei stato costretto ad intervenire. Ho informato il Presidente della Provincia delle problematiche stradali e del mal funzionamento del semaforo perché era semplicemente mio dovere. La mia vita professionale e familiare mi obbliga a passare quotidianamente lungo il percorso segnalato, ho evidenziato criticità rischiose e protratte nel tempo e, per questo, ho deciso di mettermi a disposizione del paese in cui vivo che, seppur in un gruppo di minoranza, rappresento. Le mie azioni non sono state contro l’operato dell’assessore, semmai un rafforzamento.
Questo si chiama senso di responsabilità. Era doveroso, da parte mia, ringraziare pubblicamente il Presidente della Provincia nonché amico stimato da sempre, per la celerità con cui si sta adoperando per il nostro territorio. Rileggete pure i miei comunicati pubblici e informatemi se ho offeso, giudicato o denigrato l’amministrazione.
Gentile assessore Paternostro, sono lieto di leggere la sua volontà ad impegnarsi nell’amministrare, ma credo che non sia nulla di eccezionale così come vuole far apparire. È suo compito, o sbaglio? Il responsabile dell’ufficio manutentivo, ing. Di Mella ha sì inviato la mail, ma non al Presidente, e questo Lei lo sa bene.
La pensiamo diversamente assessore, perché nel mio operato politico non ho mai precluso spazio ai rapporti amicali con tutti, anche con chi la pensava in maniera diversa e sosteneva tesi opposte alle mie. Il confronto, per me, è stato sempre un piacere e un momento di crescita umana e sociale; quello che Lei definisce “tenere i piedi in due scarpe “ io li considero rapporti umani, basati sulla collaborazione scambievole.
Le ultime righe del suo comunicato sono tutte dedicate non a Morcone, ma alla maldicenza politica che vuole fare apparire le cose come non sono , con note stonate e i soliti toni minacciosi. A mio avviso, al di là delle appartenenze politiche, esiste un codice di valori, di amicizia, di riguardo che deve oltrepassare ogni fazione politica. Lungi da me dal pensare che tale codice non appartenga anche a Lei o al sindaco che certamente condivide il suo stile di pensare, ma sarebbe preferibile e giusto riconoscere il mio operato, se non altro perché ha ottenuto risultati. Ora, se Lei vuole tutti i meriti, se li prenda, a me interessa che sia stata ripristinata la sicurezza stradale e, in futuro, continuerò a vigilare perché si tratta di senso civico e di responsabilità.
Colgo l’occasione per fare un appello all’attuale amministrazione affinché faccia del tutto per far sì che Morcone resti comune capofila dell’ambito B5; in passato è stato fatto un lavoro di mediazione e di interazione, difficile e lungo, con i 22 comuni afferenti; ognuno ha portato il proprio contributo in termini di idee, proposte, iniziative, per assicurare i servizi necessari alla popolazione, sempre attraverso una collaborazione proficua ed equilibrata. Con impegno e dedizione riuscimmo ad restare comune capofila e a portare gli uffici di piano nel nostro paese; perdere tale ruolo significherebbe buttare via tutto il lavoro realizzato e l’impegno profuso per avere la centralità dei suddetti uffici, che sono stati punto di riferimento anche per i cittadini dei paesi limitrofi. Se ciò accadrà Morcone ne uscirebbe sconfitto, isolato e subirebbe altre perdite a livello sociale ed economico.
Giuseppe Solla
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