Lunedì 22 Agosto i giardini di Casa Sannia si animeranno per una serata di musica, …
Dopo la conferenza stampa dei geologi tenutasi sabato, 10 marzo 2018 a Morcone, i cittadini intervenuti hanno acquisito consapevolezza delle “implicazioni di carattere idrogeologico-geomorfologico-geotecnico delle aree montane della nostra terra, sedi di impianti eolici, e del futuro delle nostre sorgenti”. Era questo il tema dell’incontro ed oggetto dello studio effettuato dai due tecnici incaricati a verificare le interferenze delle sorgenti della Montagna di Morcone con il costruendo impianto eolico.
La perizia, illustrata sinteticamente dai due geologi ai microfoni in conferenza stampa, sia pure commissionata d’urgenza e parziale, ha comunque ben evidenziato ai presenti tutte le criticità del territorio carsico dell’alto e medio sannio interessato dai lavori eolici.
Il concetto è a questo punto semplice – ha dichiarato il geologo Portoghese – se si intercetta con le opere di fondazione un condotto carsico e la fitta rete di fratturazioni entro cui percola e fluisce l’acqua c’è il rischio che molte delle sorgenti si possano perdere definitivamente e questo forse, paradossalmente è peggio che contaminarle, in quanto in taluni casi la contaminazione può essere reversibile, la perdita di una sorgente è un processo definitivo e irrimediabile. Spero di essere stato chiaro!
Alla luce di queste affermazioni, sostenute dallo studio eseguito dai due geologi, dalla documentazione tecnico-scientifica prodotta da centri di ricerca ed università e dalle denunce presentate alla Procura di Benevento, quale amministrazione, ente o organi dello stato emaneranno un provvedimento d’urgenza per salvaguardare la risorsa idrica della Nostra Terra, prima che sia troppo tardi?
Per ora, gli unici provvedimenti d’urgenza che hanno interessato l’eolico, in particolare qui a Morcone, non vanno nella direzione sperata dagli attivisti antieolici e dalle comunità locali.
È bastato, infatti, concordare tra ditte eoliche ed UTC di Morcone l’impegno a stipulare una polizza fideiussoria per far revocare parzialmente, nella giornata di ieri 12 marzo 2018 e in soli 5 giorni, un’ordinanza sindacale di divieto di transito ai mezzi eolici, che già non lasciava presagire niente di buono per la nostra terra.
Si andrà avanti a stipulare polizze per ogni danno attuale e futuro che questo impianto arrecherà alla nostra terra, visto che è stato previsto in un’area che non doveva essere proprio individuata per opere del genere?
N. B. Su questa terra non tutto può essere ripristinato, ma qualcosa può essere salvato dall’avidità umana come il canto fresco e cristallino di una delle tante sorgenti della montagna di Morcone, qui postata, a rischio devastazione eolica
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