Non siamo in presenza di un mistero all’italiana, ma qualcosa che non torna c’è in …
Per la rubrica “L’angolo dei lettori” riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata e inviata dall’avv. Antonietta Fortunato:
Tanto per restare in tema di romanzo (la cosa mi diletta perché mai più azzeccata risultano i personaggi della storia)ed essendo stata spesso chiamata in causa, intendo fornire alcuni “rinforzi” esplicativi e chiarificatori a chi, della lettura, ne fa solo un passatempo – hobby o un uso di copia e incolla, senza preoccuparsi di rielaborare approfondire, fare ricerche e interpretare quanto la legge afferma.
Orbene, i chiarimenti normativi sono principalmente rivolti allo scellerato Don Rodrigo, messo lì per caso e senza cognizione di causa, e per l’Innominato, oscuro personaggio noto a tutti da tempi remoti, colui che regola la trama del romanzo, lavorando dietro le quinte del teatrino morconese.
Ciò premesso, cercherò di fare chiarezza sullo stato delle cose.
In data 21 ottobre 2019, a Morcone, si è tenuto il consiglio comunale avente ad oggetto la discussione di 13 punti, tra i quali: la “contestazione di causa di incompatibilità del consigliere Fortunato”, sulla base del mancato pagamento della sanzione inflitta dalla Corte dei Conti per aver redatto la relazione di fine
mandato oltre i 60 giorni previsti dalla legge. Sanzione pari ad euro 759,00 alla quale l’allora segretaria Dott.ssa Antonietta Lago, e il responsabile del settore economico – finanziario Dott. Franco Maselli, anch’essi destinatari della stessa ingiunzione, proposero ricorso ottenendo la sospensiva (non pagando
come qualche pseudo giornalista ha scritto sulla stampa locale).La convocazione del consiglio viene notificata al consigliere Fortunato via mail, il giorno 18 ottobre 2019 alle ore 10.30. Lo Statuto del Comune di Morcone, all’articolo 11 prevede che la convocazione, affinché possa ritenersi valida, deve pervenire al destinatario 3 giorni prima dell’adunanza in sessione straordinaria,
senza, tuttavia, specificare se vanno tali giorni siano da intendere liberi e pieni, oppure no.A questo punto, il consigliere Fortunato formula a mezzo PEC richiesta di rinvio , rilevando il mancato rispetto dei termini, l’ impossibilità a presenziare e il suo interesse precipuo a partecipare. Stessa eccezione viene fatta dal consigliere Mennillo all’apertura dell’adunanza. Il segretario e la maggioranza tutta, però,
ergendosi a luminari in materia e ritenendo superfluo qualsiasi approfondimento utile a chiarire la questione, esprimono parere negativo e continuano incuranti il misero spettacolo. Certo, tanta sicurezza potrebbe denotare una conoscenza piena della materia, perché magari approfondita e già affrontata in precedenza, oppure potrebbe rappresentare una semplice presa di posizione che, per quanto non apprezzabile, risulterebbe in linea con l’ abituale modo di fare della giunta Ciarlo. Non contenti di quanto fatto e sebbene la maggioranza accolga nel gruppo assessori con conoscenze e studi specifici, a seguito di un articolo del comitato “A tua difesa Morcone”, si affrettano a pubblicare, e condividere, sulla pagina di “cambiamo Morcone”, un’accozzaglia di sciocchezze che hanno dell’incredibile e che denotano mancanza di preparazione, umiltà, oggettività e buon senso , rimarcando, ancora una volta, la malevolenza posta a base di ogni loro azione. Una carrellata di norme di diritto civile, penale e procedura, di “Rango generale”, che regolano fattispecie diverse e non applicabili a tutti i casi. In ambito di diritto pubblico,infatti, la ragione
del termine indicato per la regolarità della convocazione del consiglio comunale, va individuata nella necessità di garantire la partecipazione e il diritto del consigliere in maniera costruttiva.D’altronde la questione è pacifica, il Consiglio di Stato – Sezione V – Sentenza del 17 giugno 2019, n. 4047 (LEGGI QUI) è intervenuto a dirimere la questione, stabilendo che:
“… 5.6. In secondo luogo, non sono condivisibili le statuizioni della sentenza che hanno considerato infondata la doglianza in esame sull’assunto per cui il computo dei giorni ai fini del termine di convocazione in mancanza di espressa deroga … andrebbe effettuato ai sensi degli artt. 1187 e 2963 c.c. in modo da non
contare il dies a quo e contare, invece, il dies ad quem, con conseguente tempestività delle convocazioni”.
5.6.1. Al riguardo, soccorrono le piane previsioni dell’art. 39, comma 1, del Regolamento del consiglio comunale adottato con deliberazione consiliare n. 2 del 19 febbraio 2000 (di seguito “il Regolamento”), a mente del quale «l’avviso di convocazione per le adunanze deve essere consegnato ai consiglieri almeno cinque giorni prima della riunione».
5.6.2. Tale previsione non può che essere intesa nel senso che il termine di cinque giorni, stabilito per la consegna ai consiglieri dell’avviso di convocazione alle adunanze, è termine costituito da giorni liberi e interi, che devono interamente decorrere prima dello svolgimento dell’attività cui sono preordinati e tale da
non comprendere né il giorno iniziale della convocazione né quello finale dell’adunanza, in conformità alla giurisprudenza che ha chiarito che ciò garantisce lo svolgimento con pienezza di funzioni del ruolo elettivo da parte del consigliere, garantendo effettiva e consapevole partecipazione ad ogni attività del Consiglio
(cfr. pareri C.d.S., I, 15 gennaio 2014, n. 461/2014; C.d.S., I, 22 gennaio 2010, n. 2261/2009). …”.Certo, per leggere e comprendere la portata di detta sentenza non serve aver frequentato il primo anno di università, è sufficiente essersi fermati al primo della primaria. Allo stesso modo, non ci vuole la laurea per comprendere che “l’azzeccagarbugli” è quell’avvocato o quel professionista, a servizio del potere e non
della legge, che richiama norme a sproposito nell’affrontare un problema come quello della regolarità del termine di una convocazione di consiglio comunale. D’altronde, l’avvocato che studia e affronta la situazione con responsabilità, si orienta nel rispetto delle decisioni della magistratura, deputata a tale compito.Non resta che augurarsi, per il futuro, che gli autori dell’infelice articolo, dedichino più tempo a leggere e studiare e meno a proferire inutili offese che mal si conciliano al ruolo di un amministratore. Intanto si spera nella conversione dell’Innominato morconese.
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