L’angolo dei lettori: Mennillo rivendica il diritto alla sicurezza scolastica

Per la rubrica “L’angolo dei lettori” riceviamo e pubblichiamo l’articolo inviato dal Consigliere di Minoranza del Comune di Morcone Patrizia Mennillo:

Sono Patrizia Mennillo, giovane mamma di tre bimbi, vivo a Morcone, sono consigliere di minoranza e da mercoledì ho avviato lo sciopero scolastico. Due dei miei bimbi (6 e 9 anni), mercoledì 11 settembre, non
hanno varcato la soglia della scuola Primaria “E De Filippo” di via degli Italici, in segno di contestazione verso l’amministrazione, la dirigente scolastica (prof.ssa Giovanna Leggieri) ed il presidente del consiglio di
istituto (dott. Luigi Bollella), rei di aver aperto al pubblico una struttura con un livello di vulnerabilità bassissimo (20 e 27%)  e, soprattutto, senza aver svolto i lavori di manutenzione indicati come
urgenti e necessari nella relazione di valutazione di vulnerabilità dai professionisti che l’hanno redatta. La struttura ospita circa 150 persone (giovani allievi, insegnanti e personale ATA) e nessuno si è preoccupato
della loro incolumità. Il tema della sicurezza, soprattutto nelle scuole, (San Giuliano di Puglia ce lo insegna) dovrebbe essere trattato con onestà, trasparenza e conoscenza, doti sfuggite a chi riveste ruoli istituzionali.

Per chiarire come si sono svolti i fatti è bene sapere che la relazione di valutazione di vulnerabilità è stata depositata al protocollo in data 15.04.2019 e, per poterla visionare sono stata costretta, in data
22.05.2019, ad inoltrare accesso agli atti al quale è stato dato riscontro solo il 14.07.2019, a seguito di ulteriori solleciti verbali e scritti.  Una volta venuta a conoscenza dei dati riportati, ed avendo riscontrato
che la valutazione riguardava solo una parte dell’edificio, escludendo il terrazzo che costituisce ingresso, uscita e via di fuga dell’istituto, il muro di contenimento su cui la struttura poggia, la scala antincendio e il
vano ascensore, mi sono confrontata col mio gruppo (attuale minoranza in consiglio) ed abbiamo chiesto un dibattito aperto sul tema. Il 5 settembre, a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico il primo cittadino,
geom Luigino Ciarlo, si degna di convocare il Consiglio Comunale ordinario e non aperto come richiesto. In tale occasione sono state avanzate richieste di chiarimenti in merito alla problematicità dell’edificio e alla
parziale verifica del fabbricato nonché sui tempi intercorsi tra la consegna del documento di vulnerabilità e la convocazione del Consiglio comunale: ben cinque mesi di silenzio omertoso. Nessuna risposta esaustiva
è arrivata dal primo cittadino e dal gruppo di maggioranza, se non attacchi sterili e inconsistente per la problematica affrontata, anzi è emerso in maniera chiara che il documento di vulnerabilità non è stato letto
o quantomeno analizzato nei contenuti più importanti che denunciavano infiltrazioni di acqua compromettendo l’intonaco con caduta di calcinacci. È emersa una superficialità allarmante nei confronti
della sicurezza dei nostri figli. Il sindaco, poi, da bravo adepto veggente, ci ha tranquillizzati dicendo che lui non prevede terremoti di una certa entità nei prossimi due anni.(per chi non dovesse crederci può accedere a facebook, sul profilo radio, ed ascoltare la profezia h 1:27’) e che l’edificio regge. Un veggente che prevede il futuro ma non ha memoria del passato, ossia di quando lui è i suoi amici amministratori
sostenevano che la ex scuola media era insicura con coefficienti di sicurezza nettamente superiori ( 16 casa del custode, 48 aule, 42 palestra). Continuando nella disamina degli eventi, In data 9 settembre, su richiesta di Delli Veneri Tommaso e Carlo Sebastiano Ruzzo, rappresentanti del Consiglio d’istituto, è stato organizzato un incontro al centro Universitas con i genitori, la scuola e gli amministratori. In quella sede
Ciarlo, dopo aver continuato a negare l’evidenza, è stato costretto ad ammette che la relazione è incompleta e che le vie di fuga e le ulteriori zone di cui ho detto innanzi, sono escluse dalla valutazione. Due
sono le spiegazioni: o non aveva letto il documento fino ad allora o aveva mentito di proposito in Consiglio.

I malumori aumentano a dismisura e le sue teorie empiriche non fanno altro che alimentare le perplessità. Ma il culmine si raggiunge quando il primo cittadino afferma: “ a me non serviva avere la valutazione di
vulnerabilità per capire che c’erano una necessità di interventi in quella struttura “ , interventi che non sono stati mai realizzati perché l’edificio chiuso a giugno ha riaperto le porte a settembre. Da qui la
decisione di non far entrare i miei figli a scuola. Il giorno successivo ho inoltrato al comune una regolare proposta alternativa  da valutare per lo svolgimento della attività scolastica. Ho atteso per 5
giorni che qualcuno (sindaco, dirigente scolastico o presidente del consiglio di istituto) mi contattasse, ma nulla da fare. Ho registrato il disinteresse totale da parte delle istituzioni; di contro ho ricevuto tantissime
telefonate di solidarietà da parte di genitori e nonni preoccupati per le condizioni dell’edificio. Io e i miei figli, per rivendicare il diritto alla sicurezza abbiamo dovuto avviare uno sciopero. Pierluigi e Alessio si sono
privati dei momenti più belli dell’anno scolastico: l’accoglienza, ma lo hanno fatto per dare un segnale forte e per svegliare le coscienze assopite di chi ha la responsabilità amministrativa e morale degli alunni che
frequentano quell’edificio. Da oggi loro sono sui banchi di scuola perché non potevo privarli anche delle attività didattiche e curriculari; ma è chiaro che ora la mia battaglia entra nel vivo e si sposta nelle dovuti
sedi, in nome dei miei figli e dei figli dell’intera comunità. E non sarò sola. E’ necessaria, però, un’ultima precisazione: l’assessore Delli Veneri e il sindaco Ciarlo da qualche tempo, sviavano le richieste di
chiarimento dei genitori, su altri edifici dei paesi limitrofi, di cui neanche conoscevano il grado di sicurezza.

Ricordo che lo scorso settembre, prima dello smembramento della scuola dell’infanzia, ci hanno proposto la scuola di Sassinoro con un coefficiente di sicurezza di circa 32. Ancor oggi, avvicinati da qualche cittadino
che vuole capirne di più, stanno sostenendo che le prove relative alla scuola media ed effettuate dalla amministrazione precedente della quale ho fatto orgogliosamente e coscienziosamente parte, siano state
falsificate nella parte in cui parlano di percentuale di sicurezza. Affermazioni molto gravi, ancor più se fatte da amministratori comunali, che verranno sicuramente attenzionate e verificate da parte degli organi
inquirenti. Mi chiedo e chiedo loro perché non pubblicano i documenti reali e perché non denunciano?

Intanto i risultati della verifica delle medie li pubblico io allegandoli in PDF (123) in modo tale che tutti i cittadini possano veramente rendersi conto di quanta disinformazione e falsa informazione stanno
perpetrando i “nostri” amministratori.

 

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