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Ogni giorno, in Italia un ragazzo su quattro è vittima di cyberbullismo: è questo il dato allarmante raccolto dal Conacy, il centro italiano per il contrasto al cyberbullismo, relativo ad un fenomeno ormai diventato una vera e propria emergenza educativa. Com’è noto, con il termine cyber bullismo si indicano atti di bullismo in forma telematica, che assumono forme sempre diverse in relazione alla tecnologia a cui si appoggiano: si passa dall’invio di immagini e testi a sfondo sessuale, che sfruttano la pratica del cosiddetto “sexting”, diffuso anche grazie ad applicazioni di messaggistica istantanea, come WhatsApp e Snapchat, all’ invio di messaggi online violenti e volgari mirati a suscitare battaglie verbali in un forum, dalla spedizione ripetuta di messaggi insultanti mirati a ferire qualcuno, all’esclusione di una persona da un gruppo online per provocare in essa un sentimento di emarginazione.
In qualunque forma si presenti, il bullismo e il cyberbullismo sono spesso all’origine di drammi esistenziali che vedono i ragazzi fragili, incapaci di chiedere aiuto e di confidare nelle istituzioni. Le conseguenze di queste violenze vanno dalla depressione (75% delle vittime), crisi di pianto (54%), autolesionismo (32%), fino a considerare il suicidio (46%). I tanti casi che la cronaca riporta ogni giorno sono la prova evidente della tragedia silenziosa a cui stiamo assistendo, una percentuale spaventosa, che invita a una riflessione su come arginare il fenomeno e mettere al sicuro i ragazzi. Ma quanto ne sanno i genitori del bullismo? Quanto sono consapevoli dei rischi della rete?
È proprio pensando ai genitori che, i genitori del Consiglio d’Istituto d’intesa con l’I.C. “E. De Filippo” e in collaborazione con il Comune di Morcone, hanno promosso lo scorso 23 maggio, presso il Centro polifunzionale “Universitas”, l’incontro “Bullismo e Cyberbullismo, una minaccia a portata di clic”, al fine di informare e, soprattutto, formare i genitori su tali fenomeni. Troppo spesso, infatti, i genitori faticano a riconoscerlo e tendono a minimizzarne le conseguenze, accorgendosi della gravità della situazione quando è troppo tardi. Presenti all’incontro, il Sindaco di Morcone, Luigino Ciarlo, il Dirigente scolastico dell’I.C. “E. De Filippo”, Prof.ssa Giovanna Leggieri e il Presidente del Consiglio d’Istituto, Dott. Luigi Bollella che hanno presentato iniziative, rappresentato esigenze e invitato tutti a sentirsi parte attiva e promotrice per affrontare il fenomeno. Infine, è l’intervento del Sovraintende Capo della Polizia Postale – sezione di Benevento, il Dott. Francesco Visalli, che ha contribuito a far conoscere come e dove si annidano maggiormente i rischi e le minacce tanto nella rete web e dei social, tanto nei videogiochi nonché le possibili precauzioni e rimedi che si possono adottare. A centro di tutto informazione e prevenzione.
“Conoscere per riconoscere”: è questo lo slogan lanciato dal Presidente del Consiglio d’Istituto, il quale ha sottolineato l’importanza di una stretta collaborazione in primis tra famiglia e scuola, cui si affida non solo la formazione ma anche l’educazione dei “nostri” figli e se quest’ultima viene affidata esclusivamente alla scuola costituisce il vulnus, il tallone d’Achille del sistema valoriale della nostra società. Chiamate in causa tutte le Istituzioni che a vario titolo sono presenti sul territorio nonché il contesto sociale di appartenenza e di riferimento. In diretta anche sulla pagina Facebook di Crazy Radio, l’iniziativa si inserisce all’interno di un percorso più ampio di informazione/formazione che il Consiglio d’Istituto ha deciso di portare avanti, durante il quale i genitori avranno la possibilità di affrontare insieme alla scuola temi delicati e complessi, supportati da esperti e professionisti. Dopotutto non esiste il manuale del perfetto genitore, come non esiste un manuale per gestire ed educare i bambini. Soprattutto oggi, non è semplice essere genitori: sono tanti i modi di esserlo e non ce ne sono di perfetti. È un percorso che si fa insieme ai propri bambini, giorno dopo giorno, fatto di esperienze arricchenti e sfide quotidiane, ma soprattutto insieme alla scuola e agli altri genitori in una forma di collaborazione fondamentale per la serenità dei nostri figli.
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