Tutto è bene quel che finisce bene. Con una buona dose di fortuna, che in questi …
La Fiera di Morcone giunta alla 44° edizione è da sempre un punto centrale dell’economia locale ma con un occhio puntato al territorio in senso lato, non solo stand o esposizioni di ogni genere dunque come pura vetrina, ma una vera promozione in fatto di cultura territoriale e del business.
Dopo l’inaugurazione di rito, la Fiera di Morcone diventa spazio di divulgazione e confronto politico, istituzionale ed economico. La sala convegni ha ospitato la Tavola Rotonda ” L’Agricoltura e il futuro del Sannio” organizzata dal Centro Fiere Morcone con gli attori locali per una politica territoriale condivisa. Condotta da Nicola Matarazzo del Semela Corporate e Business Coaching, la tavola Rotonda ha portato all’attenzione le criticità del territorio e le strategie possibili da adottare.” Questo Tavolo è un confronto essenziale per il territorio, un momento in cui enti e associazioni si incontrano per discutere delle strategie e le idee da realizzare a favore dello sviluppo delle realtà imprenditoriali locali” ha dichiarato il Presidente della Fiera, Giuseppe Solla. Carmine Nardone (Presidente Futuridea) che da sempre sostiene il mondo della tecnologia applicata all’agricoltura, ha rimarcato il fattore importante per il territorio legato alla viabilità, senza la quale non può esistere nessun tipo di futuro.
Dello stesso avviso è Walter Nardone del CONAF, “E’ interessante e importante recuperare i Borghi rurali, belli, suggestivi, e potenzialmente strategici per l’economia del territorio, ma se non vi sono le strade che conducono in questi luoghi si perde il senso di ogni progettualità”.
Gennaro Masiello ha parlato dell’importanza del CETA, l’accordo economico e commerciale globale, un trattato di libero scambio tra Canada e Unione Europea. “E’ importante fare sinergia tra aziende, enti, associazioni, ognuno deve fare la propria parte per sorreggere il contesto economico e di sviluppo delle aziende.
Di prodotti locali, di sicurezza alimentare e di marchi , anche questi temi sono stati affrontati nel corso dell’incontro. I Prodotti a Denominazione Geografica hanno lo stesso valore di quelli senza denominazione? E’ stato uno dei quesiti posti da Matarazzo. “Per tante motivazioni non tutti i prodotti possono avere il privilegio dell’IGP o DOC e DOP” ha sostenuto Giuseppe Precchia di Confagricoltura. “Il problema è anche un altro, io guarderei anche al valore ambientale di un territorio, che può garantire prodotti buoni anche senza il marchio. ma la cosa triste è che allo stato attuale sono pari a zero i comuni che hanno ottenuto la “Bandiera Blu” un dato che deve far riflettere e prendere in seria considerazione dei rimedi urgenti.” Anche Alfonso Del Basso della Cia si è soffermato sulla questione delle Dop, “la questione dell’olio d’oliva ce la trasciniamo da anni, con la richiesta della Dop, questo ha penalizzato molte aziende locali che non hanno potuto accedere a finanziamenti non avendo il requisito della Dop. Intanto ora si sta materializzando il riconoscimento dell’IGP. Il problema è che ancora molti prodotti vengono commercializzati in modalità “Indifferenziata” e questo li confonde, non li enfatizza quando invece potrebbero essere presi in considerazione perché prodotti di qualità”. Ma a fare la differenza sul territorio e sul futuro dell’agricoltura del Sannio è anche l’abitudine del consumatore a scegliere un prodotto piuttosto che un altro. “E’ cambiato anche lo stile del consumatore che possiamo dire è di tipo 2.0, fa shopping on line e sceglie i prodotti da una latitudine all’altra, il problema è che le aziende locali non sono ancora attrezzate, abituate al web” ha affermato Anna Zollo (direttore editoriale Frodialimentari e Resp. Ufficio Studi e Ricerche Fareambiente)
Anche l’Università del Sannio con il Prof. Ettore Varricchio ha dato un valido contributo alla Tavola Rotonda, che ha sottolineato come siano state utilizzate le risorse per creare sviluppo locale. “Il Psr non è una risorsa esclusiva per l’agricoltore, ma deve essere considerato come una opportunità e risorsa per l’intero territorio.” Noi come Università puntiamo molto al concetto della Biodiversità, che contraddistingue l’origine dei prodotti selezionandoli in base alla qualità, che deve essere sempre controllata. Poi l’informazione, la formazione degli operatori agricoli e di chi lavora nel settore credo siano alla base di tutta la filiera, e quindi alla base dello sviluppo”.
A suggellare il confronto istituzionale è stata una importante proposta pervenuta dal Consigliere Regionale Mino Mortaruolo, l’istituzione di un Tavolo Permanente presso gli uffici territoriali dell’agricoltura con tutte le associazioni di categoria, Regione Campania, Consorzio Tutela Sannio Camera di Commercio, Università del Sannio, Associazioni Consumatori, Futuridea per un “Forum Permanente sull’ Agricoltura”.
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