Uniti per il Centro Italia, un passo indietro

Ad una settimana dallo svolgimento della manifestazione di solidarietà “Uniti per il Centro Italia” prevista per il 15 Ottobre presso l’Area Fiera, è appena arrivata la notizia del presidente di Mani Tese Morcone, Franca Maselli, in cui viene annunciato e motivato la rinuncia all’evento di beneficenza, nato in maniera condivisa da tutte le associazioni presenti sul territorio dopo l’invito espresso dalla stessa Mani Tese Morcone ed in seguito al primo incontro del 29 Agosto 2016 dove è nata “Morcone per il Centro Italia” diventata in seguito “Uniti per il Centro Italia” dopo l’adesione di amici e associazioni dei comuni limitrofi. Questa la lettera:

Sono una persona silenziosa, poco incline a parlare e alzare la voce, tantomeno a scrivere.

Questa volta mi corre l’obbligo di farlo nel rispetto dell’associazione che rappresento e nella deferenza di quanti si sono spesi affinché una manifestazione di beneficenza potesse essere organizzata a Morcone.

Ai più è cosa ormai nota che l’associazione Mani Tese Morcone era stata promotrice di un evento a favore delle cittadinanze vittime del sisma del 24 agosto 2016.

Tale iniziativa, in programma per il 15 ottobre e dal titolo “UNITI per il centro Italia”, voleva essere semplicemente un contributo alle popolazioni di quel tratto di Appennino, senza nessuna velleità di appropriarsi, o peggio, di approfittarsi di tale dramma. Né l’associazione aveva la volontà di essere l’unica protagonista in questa occasione.

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Per questo motivo e con sincero spirito di collaborazione aveva voluto coinvolgere nell’iniziativa le diverse associazioni del territorio, le istituzioni, i comitati e chiunque avesse voluto partecipare. Con entusiasmo abbiamo lavorato affinché ciò accadesse, nel più totale rispetto di ciascuno. Ci eravamo illusi che davanti a circa trecento morti, di cui molti bambini, tutti noi avremmo messo da parte , se mai ce ne fossero state, le personali incomprensioni e che l’intera amministrazione comunale ci avesse sostenuto nell’allestimento del palco e nel trasporto di materiale vario. Ad una mia richiesta regolarmente protocollata in data 29 settembre 2016 e solo da me firmata semplicemente per snellire le procedure, è stata data risposta il 6 ottobre 2016 alle ore 18, nella quale si manifesta l’assoluta impossibilità da parte dell’ente Comune a soddisfare tale richiesta, per corrispondere, invece, ad uno “sfizio” nei confronti dell’associazione, così come affermato successivamente per telefono dallo stesso sindaco da altri contattato in nostra presenza.

Si può ben comprendere il nostro sgomento! Nessun rispetto ad un’associazione che opera da dieci anni sul territorio, che ha realizzato tanto in terra africana, che ha risposto nell’immediato alle richiesta di aiuto pervenute, che è composta da persone che hanno speso il loro tempo per cause nobili, seri professionisti che vivono del proprio lavoro, un’associazione che ha un bilancio pubblicato annualmente e che dà conto a tutti delle proprie attività. Una mancanza di rispetto a tutti color che avevano aderito. Ma soprattutto nessun rispetto ad un evento così importante.

Quali sono le vere motivazioni per un simile diniego? Quali sono le pecche di un’associazione che hanno indotto il sindaco a rifiutare un semplice palco e qualche sedia, concessi sempre a tutti?

Io personalmente non le conosco, né a questo punto mi interessano. E se mai qualcuno si fosse sentito di aver subito un torto, ciò non solo non è avvenuto deliberatamente, ma tra persone intelligenti ci si chiarisce civilmente!

Ancora una volta le piccolezze umane hanno prevaricato sul dolore. Mi chiedo dal Piemonte alla Sicilia quale sindaco non abbia corso la gara della solidarietà per chi ha perso la vita sotto le macerie della propria abitazione. Credo nessuno!

Mi rammarico e chiedo scusa ai tanti che hanno assicurato il loro sostegno alla manifestazione: agriturismi, esercenti commerciali, associazioni, ai comuni limitrofi da noi contattati e che a vario titolo hanno ritenuto opportuno esserci accanto.

Dispiaciuta e amareggiata, nonostante ora molti si possano sentire vittoriosi che finalmente la mia associazione sia allo stremo, ritengo chi gli sconfitti non siamo noi, ma un’intera comunità. Nel 2016 , in un paese che sta invecchiando, con una maturità che dovrebbe far mettere nella giusta dimensione gli eventi della vita, ognuno resta chiuso nel proprio orticello…altro che filo spinato ai confini degli stati…li abbiamo nelle nostre teste e sono molto più difficili da abbattere! Certo, i cortigiani servili sono più facilmente governabili delle teste pensanti, ma questo è quanto.

La nostra azione e la nostra presenza sappiamo essere non sempre gradite. Ciò non ci disturba, è fisiologico poiché la SOLIDARIETA’ è un abito mentale e… culturale, non certo solo la mano nelle tasche.

Per questo motivo e nella convinzione che si faccia meno danno alla riuscita della serata, si lascia alla testa dell’organizzazione un‘altra associazione.

Mi è stato chiesto legittimamente di rispettare chi si era impegnato, vi chiedo nella stessa maniera di rispettare la mia decisione.

Spero tanto che la manifestazione riesca e invito tutti a partecipare, io faccio, però, dignitosamente un passo indietro. Che nessuno possa dividere quel piccolo gruppo di volontari che da dieci anni hanno lavorato per MANI TESE MORCONE.

Franca Maselli

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